La Trattoria Romagnola e Senna Ayrton
a Castel San Pietro Terme

Il Rifugio di un Campione: Senna Ayrton
Ayrton Senna è stato uno dei piloti di Formula 1 più amati di sempre.
A Castel San Pietro Terme, lontano dal frastuono delle piste, aveva trovato un rifugio fatto di silenzi, strade tranquille e sorrisi sinceri.
La Trattoria Romagnola era uno di quei posti speciali: qui Senna si fermava per un piatto caldo e un momento di pace, seduto tra profumi di cucina casalinga e l'atmosfera familiare. Oggi il suo passaggio rimane una piccola parte della storia del locale.

“Il nostro locale gli era stato indicato nell’aprile del ‘90 dai proprietari dell’Hotel Castello, a cui aveva chiesto di consigliargli un posto semplice, ma soprattutto, dove mangiare bene. La loro scelta ricadde sulla Romagnola.
Nonostante la fama, era una persona umile.
Non avanzò mai nessuna pretesa, fu una nostra decisione riservargli una sala ogni volta che arrivava, per lasciarlo tranquillo il più possibile.
Non gli abbiamo mai chiesto di farsi fotografare con noi per rispettare la sua riservatezza, così come non abbiamo pubblicizzato la sua presenza da noi.”
La commozione rompe la voce, ricorda Paolo.
“Non rimpiango di non aver fatto una foto con lui, preferisco ricordarlo nella mia mente. Era l’anno 1994.
L’ultima sera arrivò più tardi del solito, perché era stato alla camera ardente allestita per Ratzenberger, morto il giorno stesso durante le prove.
Un incidente che lo aveva turbato.
Era di umore diverso, pensieroso, forse non se la sentiva di gareggiare, forse un presentimento.
1 maggio, la televisione in trattoria era accesa.
Abbiamo visto l’incidente in diretta, incredulità mista ad angoscia.
È stato come se quell’auto fosse guidata da un caro amico.
Momenti di silenzio, di timore e allo stesso tempo di speranza che accompagnavano il rumore dell’eliambulanza che passava sulle nostre teste.”
Negli ultimi anni la trattoria Romagnola è diventata una delle tappe dei tifosi di Ayrton che desideravano vedere i posti che lui frequentava.
La sera del 30 Aprile, negli anni a seguire, quella sala è rimasta vuota, per lasciare spazio, nel silenzio, al suo ricordo.
Fine corsa.
Grazie Ayrton.




